16 settembre 2006


Sarebbe meglio parlare di pace...

Non era sufficiente trascorrere il quinto anniversario dell' 11 Settembre e le relative accuse all' Islam. Non era sufficiente schedare come pericolo primario per il mondo lo stato sovrano dell'Iran e il suo legittimo diritto allo sviluppo della tecnologia nucleare per scopi civili. Non era sufficiente che un Paese come Israele attaccasse uno stato sovrano come il Libano compiendo una carneficina di civili e infrastrutture. Tutto questo non bastava, servivano anche le dichiarazioni del pontefice, mirate ad alimentare l'odio fra Occidente e Oriente. In un periodo in cui l'amministrazione americana non perde un secondo per enfatizzare il nemico musulmano e aumentare tutti i livelli di paura nella popolazione civile, il Papa proferisce dichiarazioni ambigue che lasciano spazio a fraintendimenti. Mi dispiace vedere come tutte le informazioni oggi vengano veicolate per alimentare lo scontro fra il bene (chiesa, cattolicesimo, Occidente) e male (moschea, islam, Oriente). Tutto questo è triste e drammaticamente scritto. Sembra di assistere ad un film in cui il finale è noto a tutti.

12 settembre 2006


3, Is the magic number

Il numero magico è tre. Mi sforzo di vedere la cosa da un lato diverso, ma alla fine, torno sempre al primo pensiero. Sia che si nasca in occidente, sia nel resto del mondo sono tre le cose che regolano la vita delle persone.

Industria Alimentare => $oldi
Industria delle Armi => $oldi
Industria Farmaceutica => $oldi


Chi abita come me in Italia vive in un paese bellissimo, apparentemente libero e nel totale benessere. Certo c'è chi sta peggio e chi sta meglio, ma in generale potremmo dire di essere fortunati. Abbiamo avuto la fortuna di poter andare a scuola, lavorare e formare una famiglia. Tutto questo è magnifico. Adesso per un attimo immaginate di essere il proprietario di una grande azienda farmaceutica o alimentare. Per aumentare i profitti bisogna incrementare le vendite dei medicinali o dei prodotti alimentari ed investire su campagne di marketing più possibilmente efficaci. L'idea allora è di inventare le malattie, modificare abilmente i parametri medici di diagnosi, oppure creare delle pubblicità rassicuranti.

Facciamo un esempio. Cambiando la soglia di allarme dei valori delle analisi del sangue, come è successo di recente con il colesterolo, si spostano milioni di persone “normali” nella fascia di persone affette da ipercolesterolemia. Questo gioco fa si che i medici, foraggiati dalle industrie farmaceutiche, prescrivano puntualmente farmaci per la riduzione del colesterolo, incrementando i fatturati delle industrie farmaceutiche in cambio di gadgets o regalini ad-hoc. Un altro esempio è legato agli additivi alimentari, conservanti e coloranti ormai presenti in ogni alimento. Mi diverte leggere gli ingredienti di quello che si trova nei supermercati, a volte è strabiliante. Le merendine per la colazione, che come la mamma ci insegna dovrebbero essere fatte di ingredienti genuini, contengono i peggiori additivi e conservanti possibili (La mamma sceglie del buon latte e dei cereali per la colazione del suo bambino, peccato che i cereali sono invisibili o in tracce e il latte è in polvere, per non parlare della lievitazione naturale o delle uova anch'esse in polvere). Inoltre gli unici ingredienti che la natura offre in abbondanza come latte e uova vengono disidratati oppure polverizzati per rendere più agevole la composizione finale. Tutti questa spazzatura contribuisce ad indebolire il fisico umano e abitua soprattutto i bambini a disconoscere i sapori veri degli alimenti principali, richiedendo automaticamente e inconsciamente sempre e solo cibo spazzatura nel corso della loro crescita. Una volta che il fisico è debole e destabilizzato è molto più facile essere soggetti a malattie stagionali, allergie, micosi, stipsi, problemi con la digestione e obesità. Tutto questo confezionato a regola d'arte dall'industria alimentare, pronta a passare il testimone a quella farmaceutica per la cura di soggetti sempre più a rischio. Se si analizza il decorso delle malattie “storiche” si può notare come quasi tutte sono in decrescita mentre prendono piede malattie moderne, il vero business farmaceutico, nella giungla dei brevetti e delle nuove ricerche mediche.

In questo modo ,ad esempio, è semplice fa passare la menopausa come una malattia, piuttosto che come un passaggio naturale e fisiologico della donna (Per milioni di anni la donna ha vissuto questo passaggio con naturalezza e tranquillità, consapevole che fosse un traguardo fondamentale dell'età adulta). Questo passaggio fisiologico viene disturbato dalla somministrazione di quantità spropositate di ormoni di sintesi che contribuiscono a modificare il delicato passaggio fisiologico creando scompensi ancora maggiori.

Anche l'osteoporosi è diventato un grave problema. Basterebbe osservare per capire. Invece di imbottirsi di latte e latticini, convinti che il calcio sia la soluzione ai nostri problemi (o peggio ancora integratori di calcio di sintesi), basterebbe eliminare proprio i prodotti ricchi di calcio provenienti dagli animali e integrare frutta e verdura, una fonte maggiormente assimilabile dall'organismo. Inoltre assumere quantità di calcio spropositate senza un discreto apporto di magnesio e fosforo è completamente inutile, in quanto i due elementi sono necessari e vanno assunti insieme per avere un corretto apporto. Paesi come il Giappone o la Cina, in cui il latte e il formaggio quasi non esiste, sono i Paesi con minor incidenza di osteoporosi. Inoltre l'alimentazione orientale è basata sul pesce e sui cereali (oltre al famosissimo riso cinese), molto più indicati per una corretta dieta moderna. Ci sono molti altri esempi, come i disturbi legati all'irritabilità del colon, l'abuso di zuccheri, etc..., etc... ma lasciamo queste considerazione a nutrizionisti e medici molto più esperti di me.

Chi vive in paesi sottosviluppati invece subisce un altro trattamento di riguardo. La carenza di generi di prima necessità e di alimenti basilari contribuisce a creare un disagio profondo fra le popolazioni locali. Non potendo mangiare, istruirsi e vivere una vita normale, a volte i bambini diventano dei veri e propri soldati, che uccidono coetanei già all'età di cinque o sei anni. Le guerre africane sono l'esempio di come l'Occidente sia cieco di fronte ai problemi di alcuni Paesi e continui a perpetrare politiche che rendano ancora più indebitati i paesi del continente nero. Non potendo mangiare appunto l'alternativa sono le armi e le guerre per l'accaparramento dei territori e delle risorse. Purtroppo poi il meccanismo macabro e perverso porta non solo alla malnutrizione, ma ovviamente anche a malattie note che sono state sconfitte in Occidente decine di anni fa. Ovviamente qui l'industria alimentare fa molta fatica a trarre profitti.

Ricordo un articolo di molto tempo fa che accusava la Monsanto di aver creato un tipo di soia transgenica in grado di uccidere il feto nelle prime settimane. Questo non è stato mai dimostrato, ma lo scenario è dei più tristi e raccapriccianti. Eseguire un controllo delle nascite in un modo così barbaro è paragonabile ai peggiori crimini contro l'umanità.

Ci sono molti altri fattori che regolano i complessi meccanismi oligarchici mondiali, basti pensare alle Banche (Armate), al Signoraggio della moneta e al traffico internazionale di droga. Sarebbe bello cambiare le carte in tavola e ripartire da zero, forse i nostri figli erediterebbero un mondo migliore.

11 settembre 2006


Ancora fango sulla morte di Dirk

La testimonianza di Niki Pende, il medico che quella notte del '78 fu aggredito da Vittorio Emanuele

Savoia, si riapre il caso Hamer "Se la cavarono grazie a Giscard"
di LAURA LAURENZI

ROMA - Bufera dopo le intercettazioni di Vittorio Emanuele di Savoia, quelle parole pronunciate nella cella di Potenza in cui il figlio dell'ultimo re d'Italia ha ammesso di avere sparato a Dirk Hamer e di avere "fregato i giudici". Insorge il Codacons: "Il Csm punisca severamente chi autorizza e diffonde intercettazioni inutili". E aggiunge: "Nello specifico, se Vittorio Emanuele ha gabbato a suo tempo i giudici francesi, questo vuol dire che egli ha esercitato bene il suo diritto etico e giuridico di difendersi, e che probabilmente quei giudici che hanno sbagliato erano o incapaci, o incorrotti". Per l'avvocato difensore Giulia Bongiorno le parole del principe "sono solo piccoli frammenti estrapolati da contesti molto più ampi".

Parole destinate a riaprire una ferita "che scotta ancora", commenta Niki Pende, il medico romano con la fama del playboy con il quale, quella maledetta notte del 17 agosto '78 a Cavallo, Vittorio Emanuele ebbe una lite per l'uso di un canotto, degenerata in una sparatoria. "Dovevo morire io al posto di quel ragazzo, era me che voleva colpire quel vigliacco, voleva darmi una lezione", racconta.

Chiede che sia fatta giustizia, dopo un processo che non esita a definire "comprato, una barzelletta, una vergogna". Si domanda perché la magistratura francese, dopo avere assolto Vittorio Emanuele, "non abbia alzato un dito per cercare il vero colpevole". E chiede un po' di giustizia anche per sé: "La nostra fu raccontata come una lite fra due gaudenti che conducevano una vita futile, mentre invece è esplosa perché quella notte c'era una persona che girava armata e non ha esitato a fare fuoco e a uccidere".

"La famiglia Hamer è stata perseguitata in tutti i modi dalla sventura, tartassata. Vittorio Emanuele ha ucciso il povero Dirk Hamer due volte: la prima quando gli ha sparato e la seconda quando grazie ai suoi mezzi avrebbe potuto salvargli la vita ma non lo ha fatto".

Invece di essere immediatamente trasportato in elicottero o in aereo o con un motoscafo veloce in un grande ospedale attrezzato, Hamer fu curato da un medico locale, in Corsica: "Dopo otto ore fu messo nelle mani di un chirurgo ottantenne che si limitò a suturargli la ferita, mentre avrebbe dovuto fargli un bypass". E così la gamba andò in cancrena e cominciò quell'atroce agonia che sarebbe durata 111 giorni.
Pende torna a ripetere che si trattò di "un processo corrotto. E poiché lo sapevano tutti, quello che mi stupisce è che Vittorio Emanuele, una volta rientrato in Italia, sia stato ricevuto non solo dalle massime autorità dello Stato, ma anche dal Papa. E mi indigna anche che quel verme non si è mai pentito, non ha mai chiesto perdono".

Ci sarà un nuovo processo? Pende tende ad escluderlo: "Penso che succederà ben poco. Se la magistratura di uno Stato assolve, non credo che la magistratura di un altro Stato, grazie a delle intercettazioni, possa far riaprire il caso per un fatto che è accaduto fuori dai suoi confini. Ma la giusta punizione per Vittorio Emanuele è la pubblica gogna. Che tutti sappiano chi è e che cosa ha fatto, visto che è stato lui stesso a raccontarlo. Uno che, prima di mettersi a sparare quella notte a Cavallo - lo sapevano tutti - faceva il venditore d'armi per Giscard d'Estaing, che poi lo ha salvato. Vendeva armi all'Iran e a piccoli dittatori sanguinari".

Da lunghi anni ormai Birgit Hamer, già Miss Germania nel 1976, anche lei presente sulla barca la notte della sparatoria, è tornata a vivere in Germania, da dove segue a distanza le vicende giudiziarie del principe di Savoia. "Ci siamo sentiti molto spesso, l'ultima volta a giugno, dopo l'arresto di Potenza, mi chiedeva se si sarebbero aperti spiragli per una revisione del processo", racconta Pende. Dieci anni fa la Corte per i diritti dell'uomo di Strasburgo respinse una richiesta per risarcimento danni dell'equivalente di circa tre miliardi di lire che la sorella di Dirk Hamer avanzò nei confronti dello stato francese. Il ricorso era basato sull'eccessivo dilatarsi dei tempi - 13 anni - prima della conclusione del processo. Nel respingerlo, ribaltando la sentenza di primo grado, la Corte stabilì che Birgit Hamer non era "parte direttamente interessata".

Fonte: http://www.repubblica.it/

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Anche oggi su Repubblica.it leggo un articolo che parla dei Savoia e di come hanno lasciato senza soccorsi il povero Dirk Hamer, che con i mezzi e le cure immediate non sarebbe mai morto. Il principe non ha mai chiesto scusa e non si è mai dispiaciuto del fatto compiuto. La cosa più triste è che ne parli ancora con così tanta superficialità e venga ancora trattato con tutti gli onori che si riservano alle alte cariche dello Stato. Dovrebbe essere considerato come il peggior delinquente e sbattuto in galera per sempre!

10 settembre 2006


Il disprezzo della vita di un ragazzo

Fonte: Repubblica.it

Intercettato in carcere mentre parla del processo per la morte di Dirk Hamer, ucciso nel 1978 da una sua fucilata in Corsica

Vittorio Emanuele, cimici in cella "Ho fregato i giudici francesi"

Per queste parole il gip ha confermato il divieto d'espatrio. Ma ci sono anche insulti ai magistrati della procura potentina.

POTENZA - "Anche se avevo torto... devo dire che li ho fregati". Così, nella sua cella al carcere di Potenza, Vittorio Emanuele di Savoia si riferiva ai giudici francesi che lo hanno assolto per la vicenda di Dirk Hamer, ferito a morte da una fucilata del principe il 18 agosto 1978 sull'isola di Cavallo, in Corsica.

L'ammissione, registrata attraverso una microspia, è citata dal gip potentino Rocco Pavese per motivare la conferma del divieto di espatrio.

"Avevo torto, ma ero sicuro di vincere"
La conversazione (probabilmente con il gestore messinese di videogiochi Rocco Migliardi) è stata intercettata il 21 giugno da una cimice fatta mettere in cella dal pm Woodcock. L' indagato, scrive il gip, ammette di avere torto e di essere tuttavia uscito vittorioso. "Il processo - dice il principe al telefono - anche se io avevo torto... devo dire che li ho fregati... eccezionale, venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità pubbliche. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga".

"I giudici sono degli stronzi"
Il gip Pavese, nell'ordinanza del 4 settembre, cita anche una dichiarazione offensiva di Vittorio Emanuele verso i magistrati italiani, che lo hanno indagato per associazione a delinquere. "Sono dei poveretti, degli invidiosi, degli stronzi - dice al telefono a un conoscente il 28 luglio, dopo la liberazione - Pensa a quei coglioni che ci stanno ascoltando... sono dei morti di fame, non hanno un soldo. Devono rimanere tutta la giornata ad ascoltare, mentre probabilmente la moglie gli fa le corna".

Cinismo e disprezzo
Queste affermazioni, secondo il gip, mostrano "cinismo e disprezzo per la legittima attività investigativa e giurisdizionale, a ulteriore dimostrazione del persistere dell'esigenza cautelare". Il gip conferma quindi le motivazioni che il 27 luglio scorso avevano portato il tribunale del Riesame potentino a respingere la prima istanza di revoca: il pericolo di fuga, favorito dalla disponibilità di abitazioni all'estero, ingenti risorse economiche e una fitta rete di rapporti internazionali.

Nessun indulto
Secondo Pavese, queste motivazioni sono rafforzate dalle nuove intercettazioni e dal fatto che il principe, nell'interrogatorio davanti al pm (chiesto dalla difesa), "si è avvalso quasi integralmente della facoltà di non rispondere". Vittorio Emanuele non può neppure chiedere la revoca della misura cautelare in previsione dell'indulto per un'eventuale condanna, "poiché la pena applicabile all'indagato è molto elevata".

L'erede dei Savoia è indagato da tre procure: quella di Potenza per associazione a delinquere, quella di Roma per la presunta corruzione ai monopoli di Stato e quella di Como, per la presunta corruzione del sindaco di Campione d'Italia.
(9 settembre 2006)

Tratto da Repubblica.it

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Provo disgusto e sdegno nel dover leggere ancora notizie su Vittorio Emanuele. Non contento di essere stato incarcerato e indagato per crimini di dubbia moralità, devo assistere alle dichiarazioni riguardanti la vicenda legata alla morte di Dirk Hamer, figlio dell'ormai famossisimo fondatore della Nuova Medicina. Il disprezzo della vita altrui, di un ragazzo giovane e pieno di vita come Dirk, colpevole di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, mi riempiono di rabbia nei confronti di una persona così viscida e priva di dignità. Per anni è vissuto perpetrando scempi con i soldi reali, permettendosi di criticare la politica italiana e la sua ostilità nel provvedimento di cancellazione dell'esilio. Si permette di trattare l'omicidio con leggerezza e superficialità, essendo fiero di aver fregato la magistratura. Persone di questo tipo meriterebbero i lavori forzati per tutta la vita, meriterebbero di pagare le sofferenze di un padre che vede morire il figlio fra le sue braccia, meriterebbero di marcire in una cella di isolamento a vita. Mi auguro di non dover leggere queste dichiarazioni su nessun giornale, mi auguro che la famiglia Hamer venga lasciata in pace, ogni parola spesa in più è come infilare un coltello in una ferita aperta.

Foto: Dirk Hamer
Nato il 11 Marzo 1959
Morto il 18 Agosto 1978 per un colpo sparato da Vittorio Emanuele.
Vittorio Emanuele, processato in Francia, venne condannato nel '91 a sei mesi con condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco ma prosciolto dall'incriminazione per omicidio volontario.

Il 18 agosto 1978 , alle tre del mattino succede qualcosa d'orribile: un italiano, il principe di Savoia, improvvisamente impazzito o ubriaco all'Isola di Cavallo, spara dei colpi e colpisce il figlio del dott. Hamer, Dirk, che stava tranquillamente dormendo in una barca vicina. Il problema è soprattutto che Dirk non viene soccorso subito ma viene lasciato a dissanguare per circa 6 ore. Per più di tre mesi Dirk lotta tra la vita e la morte, subisce un'amputazione della gamba e 19 interventi operatori, mentre il padre veglia angosciato al suo capezzale giorno e notte.

Poi il 7 dicembre 1978 suo figlio Dirk muore. Questa perdita inaspettata cambia per sempre la vita del dott. Hamer e della sua famiglia. Poco dopo la morte di suo figlio lui si ammala di cancro ad un testicolo. Lavorando come primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco, gli viene il dubbio che la sua malattia possa essere in rapporto allo choc per la morte del figlio e quindi non causata da una “cellula impazzita”. Inizia a supporre che sia in relazione al cervello. Chiede alle sue pazienti se anch'esse avessero vissuto un avvenimento terribile e inaspettato, e scopre che tutte, in effetti, avevano subito un evento traumatico prima di ammalarsi. Così capisce che lo choc della perdita del figlio vissuto tre anni prima, era l'origine del suo cancro al testicolo. Si trattava di uno choc biologico, drammatico, inaspettato, al quale era assolutamente impreparato e che l'aveva colto “in contropiede”.
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Per saperne di più visitate il sito della Nuova Medicina Germanica