8 aprile 2007


La ricerca della verità

La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca. (Heidegger)

Alla fine della vita ognuno di noi si troverà davanti al creatore. Non importa se abbia conformazione umana, se sia una forma energetica, un padre, una coscienza collettiva, quello che conta è che possieda un’intelligenza superiore. Molti credono che l’uomo derivi da una costante e continua evoluzione biologica, da un complesso di mutazioni genetiche culminate con l’arrivo di un individuo pensante superiore ad ogni altro essere vivente.

Questa teoria, oggi smentita e confutata dalle più grandi personalità scientifiche, ci riporta indietro ad una più confusa realtà dei fatti. Domande come “chi siamo e da dove veniamo” prima o poi finiscono per lambire il cervello umano, creando quel processo mentale investigativo proprio dell’uomo, la ricerca della verità. Possiamo dar credito a teorie creazioniste (ovviamente senza alcun riscontro scientifico), possiamo pensare all’interventismo, credere che una entità aliena al pianeta terra abbia seminato la scintilla vitale dell’uomo e abbia dato inizio alla nostra civiltà.

Queste considerazioni per anni hanno impegnato i filosofi e i ricercatori della verità a lungo, ognuno ha raggiunto diversi livelli di conoscenza formulando teorie a volte illuminanti. Oggi quello che è importante è prender spunto da questi grandi uomini liberi, uomini che hanno dedicato la vita alla ricerca dell’essenza dell’esistenza, per evolvere il loro pensiero e focalizzare l’attenzione sul compito che ognuno di noi si prefigge di ricoprire nel mondo. Molti hanno scelto di informare, altri scelgono percorsi di totale isolamento, altri si fanno promotori di iniziative atte a sensibilizzare la coscienza altrui.

Non importa quale sia il mezzo utilizzato, la cosa importante rimane il fine ultimo da raggiungere. Il fine è rappresentato dalla verità assoluta, una cosa che è alla base della vita e la vita stessa, un concetto che racchiude la vita e la morte, la felicità e la sofferenza. L’uomo saggio ricerca per tutta la vita la verità, perché consapevole di essere parte di un qualcosa più grande, consapevole del fatto che deve rispettare l’eredità consegnata dal padre e la madre e preservare l’ambiente nel quale ha il privilegio di esistere.

Nessuno di noi sceglie di nascere, nessuno può farlo, quello che possiamo fare è onorare questa opportunità è vivere la vita in modo consapevole e dignitoso. La natura con i suoi molteplici insegnamenti conferisce le regole e i metodi da seguire, troppo spesso tuttavia l’uomo ritiene di essere superiore, stuprando ogni sua manifestazione, distruggendo ogni pura forma di bellezza per il proprio miserabile profitto terreno. Al cospetto della morte ci troveremo a dover render conto della nostra vita, ci troveremo dinanzi a madre terra e dovremo spiegare le ragioni del nostro operato.

In quel momento non potremo più nasconderci dietro sottili veli di ipocrisia, non potremo ignorare lo sterminio di esseri viventi, la modificazione del clima, lo stravolgimento delle leggi naturali. Arriveremo ad un punto in cui tutti dovranno render conto della propria condotta, saremo giudicati per i nostri comportamenti, non avremo più scampo. Non posso sapere chi sarà e se ci sarà un interlocutore, quello che credo sia giusto è vivere in armonia col cosmo in ogni sua forma, per non dover un giorno espiare le colpe di una vita vissuta superficialmente, solo per il fatto che è di comune attitudine.