20 novembre 2008


Sacrificio

L’approccio alla vita quotidiana è spesso deviato da sentimenti negativi, per lo più derivanti da stimoli esterni, da uno stato sociale molto debole, carente dal punto di vista del benessere del cittadino. La mente vive in constante conflitto, è come essere all’interno di un brutto sogno, che ogni giorno turba il nostro stato di quiete e ci rende vulnerabili. il sacrificio per molti è diventato uno stile di vita, piuttosto che una rara eccezione. Il fine ultimo per l’uomo è il raggiungimento di uno stato di felicità e di pace interiore, tuttavia la vita quotidiana ci pone di fronte a sacrifici e compromessi, che lasciano poco spazio alla cura del nostro essere e alla ricerca di uno stato di tranquillità superiore. Le strutture di potere hanno inculcato l’idea del sacrificio nelle menti umane, per poter controllare il pensiero ed indebolire il sistema di credenze. Dover sacrificare qualcosa per ottenerne un’altra, è rinunciare ad una parte della nostra energia, rinunciare a qualcosa che invece è molto importante per il nostro equilibrio. Madri che sacrificano la vita per la famiglia, padri che sacrificano l’intera giornata sul posto di lavoro, bambini che sacrificano la loro innocenza nella solitudine di una giornata fra videogiochi e tv.

La logica del sacrificio è stata ed è tuttora una linea di condotta della chiesa, che vuole un uomo succube del giudizio di Dio, un uomo che deve attenersi alle regole di un Dio che condanna le nostre azioni. In realtà non c’è nessun giudizio e nessuna colpa, il messaggio è stato completamente deviato. Ovviamente una logica di questo tipo permette alle istituzioni religiose di avere il controllo sui fedeli e creare i presupposti per vincolare il loro potere creativo e la loro capacità di amare. Non credo che un Dio possa giudicare e condannare un essere vivente, in quanto parte della stessa Unità dalla quale tutto è generato. Un Dio che punisce sarebbe in contraddizione con il libero arbitrio e la libertà dell’uomo, che può scegliere autonomamente in ogni instante cosa fare della propria vita. Sacrificare la nostra vita è andare contro noi stessi, significa privare il nostro corpo delle energie necessarie ad uno stato di salute psico-fiscica perfetta. Il sacrificio è contrario all’amore, perché solo con l’amore possiamo liberare la nostra vita dal buio e trasformare ogni evento in qualcosa di positivo per noi.

16 novembre 2008


Nutrire il corpo e l’anima

Il corpo umano è un insieme di processi fisiologici perfetti, una totale armonia di cellule ed apparati, una sincronia intelligente di causa ed effetto, la chimica elettrica regola ogni funzione vitale, dall’impulso nervoso allo scambio ormonale, dalla membrana cellulare alla struttura genetica presente in ogni cellula. Le cellule hanno bisogno del cibo per procurarsi il nutrimento necessario al proprio sostentamento. L’importanza dell’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale in tutto questo, la differenza fra quantità e qualità influisce sull’ottimizzazione di ogni processo fisiologico. Il corpo in salute perfetta è la risultante di una sana e corretta alimentazione.

Un altro aspetto che spesso viene a mancare nel nostro sistema di credenze è quello che potrei definire cibo per l’anima. La nostra anima necessita di un cibo diverso rispetto al nutrimento fisico, necessità di un cibo adatto per espandere la propria coscienza. Curare l’anima permette di elevare le nostre vibrazioni a frequenze molto più alte. La lettura di un buon libro, una relazione di vera amicizia, la meditazione e la preghiera, sono solo alcuni esempi di quello che possiamo considerare il vero cibo per la nostra anima. Nel momento in cui tutto questo non è presente nella nostra vita, il nostro essere interiore prova grande solitudine e tristezza, spesso la sensazione prevalente è quella di non sentirsi parte del mondo, di essere un individualità scollegata da tutto il resto, un perfetto sconosciuto che vive le dinamiche della vita passivamente. Questo approccio alla lunga favorisce lo sviluppo di problemi a livello emozionale e psichico, nella maggior parte dei casi tutto questo porta alla malattia. Una malattia che è il frutto della poca consapevolezza del nostro essere nella sua totalità.

Lo squilibrio nasce dalla nostra convinzione e visione del nostro corpo. I nostri sentimenti sono il veicolo che determina il nostro grado di felicità. Allontanare noi stessi dalla nostra parte animica significa ignorare il nostro contatto con il Divino che è in noi, un divino collegato ad ogni altra forma vivente e non vivente. La coscienza universale di Amore incondizionato rappresenta lo scopo ultimo da raggiungere per ogni anima, la meta che ricompensa degli errori passati e pareggia ogni nostra sofferenza, perdona le nostre colpe e deleva il nostro spirito al pari della coscienza di Dio. Nutrire l’anima ed il corpo in modo consapevole ci rende liberi e svincolati da ogni struttura mentale imposta dalla nostra mente razionale e dall’ambiente circostante. Il nostro sistema di credenze si allinea con la coscienza universale, sperimentiamo sentimenti più elevati, siamo in grado di cambiare la nostra realtà per un Bene più assoluto.

Articolo correlato: Nutrizione consapevole, Giugno 2008
Articolo correlato: Alimentazione e ..., Settembre 2008

14 novembre 2008


Cambiare frequenza

La nostra mente spesso si comporta come un telecomando, si adatta a frequenze diverse a seconda del contesto, riesce a comportarsi in modo diverso in ogni circostanza. Questo a volte è automatico e inconscio, deriva dalla nostra percezione dell’ambiente, caratterizzata dalla presenza di campi energetici invisibili all’occhio umano. Altre volte questo cambio è consapevole, deriva da una sostanziale presa di coscienza dell’utilizzo creativo delle onde cerebrali. Quando entriamo in possesso delle nostre facoltà mentali, qualcosa in noi assume una nuova consapevolezza, entriamo in possesso del nostro personale telecomando. Siamo in grado di poter cambiare frequenza in ogni situazione, per adattare le nostre capacità e interagire con quello che circonda la nostra persona. Questo consente di armonizzare il nostro livello energetico e bilanciare in positivo ogni situazione nella quale siamo coinvolti. Entrare in possesso delle nostre facoltà mentali significa manifestare con consapevolezza la nostra realtà, essere sempre allineati con la nostra interiorità. A poco a poco il nostro modo di percepire la realtà diventa più limpido ai nostri occhi e si sviluppano sensi diversi da quelli abituali.

Un’esperienza che espande la nostra coscienza e sintonizza il nostro essere su frequenze più alte, in grado di accogliere pensieri e concetti elevati. L’anima acquista un ruolo fondamentale in tutto questo, diventando il cardine della nostra evoluzione, il nucleo centrale che sprigiona positività ovunque. Cambiare frequenza significa percorrere un cammino verso la ricerca del nostro essere interiore, in modo consapevole e scientifico, senza lasciarsi andare a strane teorie, ma sperimentando passo dopo passo l’esempio di ciò che è verificabile e dimostrabile con molta facilità. Lasciare alla mente il potere di dirigere il nostro cuore è un modo per riacquistare la nostra vita, un modo per essere davvero noi stessi, senza condizionamenti e senza giudizio esterno. Cambiando frequenza cambiamo la nostra vita, questo è uno dei regali più grandi che possiamo fare a noi stessi.

11 novembre 2008


Re-cessione

Dopo aver a lungo parlato di crisi e problematiche legate all'economia mondiale, siamo inevitabilmente giunti ad un periodo di recessione economica, che porterà l'uomo a dover rivedere ogni aspetto della propria vita nei prossimi anni. Questa crisi sarà molto lunga e interesserà ogni settore del tessuto sociale. Re-cessione significa recedere da una posizione precedentemente assunta. Questa posizione è stata caratterizzata dalla volontà del libero arbitrio umano, di speculare e devastare i principi della vita e del rispetto delle leggi naturali. Sono fra i sostenitori della inevitabilità di questa crisi, poiché unico veicolo per creare nelle menti delle persone la reale e brutale condizione in cui l'uomo ha condotto i propri fratelli. Affermando questo sono tuttavia tranquillo, perché penso che questo passaggio storico sia inevitabile e soprattutto necessario.

Il risveglio delle coscienze si sta attuando in modo molto positivo, molte persone hanno compreso le logiche di potere che regolano il mondo, a poco a poco stanno tentando di uscirne a testa alta, senza dover soffrire la paura del futuro che i governanti infondono nelle nostre menti. Non c'è nulla da temere se il nostro bambino interiore è soddisfatto delle attenzioni spirituali che possiamo fornirgli, se utilizziamo l'Amore e ci affidiamo alla coscienza universale che tutto crea e sostiene. Questo approccio sarà la chiave per affrontare il futuro senza dover soffrire ed essere vittima di chi tenterà in ogni modo di trattenere le redini del potere. In futuro tutto questo sarà spazzato via da una nuova coscienza, basata su principi di vita in linea con la Natura e con il rispetto di ogni forma vivente. Re-cessione significa riconsegnare tutto quello che abbiamo usurpato con le nostre condotte egoistiche, significa bilanciare l'equazione e riportare l'equilibrio nel mondo sensibile.

Il nostro impegno sarà quello di vivere questo momento con l'apertura del cuore, perdonando noi stessi e i nostri fratelli e accogliendo tutto quello che verrà con profonda accettazione. Ogni cosa di cui avremo bisogno verrà soddisfatta se il nostro essere è consapevole ed allineato all'intelligenza cosmica. Re-cedere quello che abbiamo usurpato è il minimo che possiamo fare, è necessario per ristabilire un ordine nel nostro spazio. Anche questo può essere visto come una benedizione, come l'ultimo avviso per comprendere che l'unica cosa che possiamo fare è accettare noi stessi e lavorare sul nostro cammino interiore, per poter essere attori consapevoli di tutto quello che avverrà.

5 novembre 2008


Essere o non essere?

La dimensione spirituale in cui vive l'uomo e molti altri esseri, è una dimensione caratterizzata dal dualismo e dalla continua lotta fra bene e male. Una lotta che è tipica di questo contesto e che non troverà mai soluzione, per come è intesa dalla maggior parte delle persone. Queste polarità sono necessarie a preservare il nostro diritto ed esercizio del libero arbitrio. Ognuno di noi è chiamato a discernere in ogni istante il modo più adatto per compiere un'azione, o meglio per indirizzare un pensiero creativo. Mi riferisco al pensiero come veicolo per creare la nostra realtà nel bene e nel male, la qualità di quello che la mente produce è la risultante del nostro livello di felicità.

Accettando questo principio, a poco a poco è semplice comprendere come il bene e il male non siano affatto positivi o negativi in assoluto, rappresentano solo il nostro modo di utilizzare le facoltà di creazione alle quali ci rivolgiamo, in maniera più o meno conscia. Tutto è perfetto così com'è, semplicemente perché necessario ad insegnare ad ogni uomo in evoluzione, il percorso più utile per accrescere la sua consapevolezza. Non c'è nessuna lotta fra bene e male, non è necessario entrare in conflitto con gli aspetti negativi, il risultato finale è solo quello di accrescere l'energia ad essi collegata.

L'unica cosa importante che possiamo fare è accettare ed accogliere ogni lato oscuro che si presenta nel nostro intimo, accettare questo aspetto come un'opportunità di crescita e trasformazione. Il male può essere trasformato in bene ogni qualvolta lo comprendiamo, lo accettiamo e lo trasformiamo dentro di noi. La guerra che ogni giorno dichiariamo sul posto di lavoro, in famiglia, al mondo intero, è la proiezione di una guerra che si svolge con ferocia ancora più grande nel nostro intimo essere interiore. Trasformare queste grandi energie cristallizzate, significa espandere la propria coscienza e agire nel bene e per il bene.

Il conflitto non credo possa essere la via per la creazione di un mondo migliore, non penso sia un'energia utile all'uomo per evolvere verso un'integrazione del Tutto. Accogliendo l'idea che non c'è nulla da combattere, possiamo iniziare a costruire le fondamenta di un mondo più adatto all'uomo, nel quale ognuno è artefice del proprio potere creativo, in linea con il cuore e nel rispetto di tutti gli esseri che partecipano alla Creazione divina. Arrendersi a noi stessi, perdonare noi stessi ed accettare noi stessi, è il primo passo per entrare in questo tipo di energia.

Articolo correlato: La scelta