20 novembre 2011


Il lato oscuro della moneta elettronica

Questi giorni è di grande attualità il tema relativo alla moneta elettronica, ovvero all’incentivo (a mezzo di proposta di legge, oppure decreto) di utilizzare transazioni finanziarie in modo telematico (POS o carte di credito) anche per importi superiori ai trecento euro. Questo provvedimento, di gran lunga utile alle casse dello Stato sembra anche esser ben digerito dal popolo delle pecore italiane, dimostrando ancora una volta una scarsissima visione d’insieme delle tematiche globali. La spinta a tale provvedimento, che probabilmente verrà vagliato già nel primo consiglio dei ministri, è la solita trita e ritrita faccenda dell’evasione fiscale. Transazioni elettroniche eviterebbero qualsiasi tipo di frode, proprio perché il pagamento stesso prevede l’emissione di uno scontrino o altro mezzo di ricevuta fiscale di pari importo, annullando in un solo colpo le possibili frodi ai danni delle casse dello Stato. Ovviamente il governo in carica, dovendo rispondere all’agenda delle elite dei banchieri che lo governano, farà di tutto per arricchire i padroni e accelerare il processo di destabilizzazione sociale, cosa che già è stata ampiamente preparata dalla classe politica precedente. Questi provvedimenti servono ad abituare le persone al concetto di virtuale ed elettronico, al concetto di tracciabilità ed equità, al piccolo prezzo del controllo totale della vita dell’uomo. Poi sarà più semplice parlare di vaccini, di chip e di altre strumenti utili all’uomo per migliorare la vita, fin quando il prezzo da pagare sarà la vita stessa. Ma prima che il gregge si accorgerà di tutto questo saremo tutti ancora impegnati ad assistere alle promesse delle tribune elettorali, che oggi purtroppo hanno ben poco da dire, visto che ormai chi riscuote è anche chi comanda direttamente e non è più trendy alzare la voce in televisione!