17 gennaio 2012


Perché noi no?

La Romania brucia e si infiamma di cortei e manifestazioni contro le manovre economiche pro Europa e contro in diritto inalienabile di esistere. La Grecia ormai è ridotta a Paese del terzo mondo e tutta l’Eurozona in generale non se la passa bene. Tutti si mobilitano per manifestare contro qualcosa e contro qualcuno che sta distruggendo ormai platealmente le vite dei cittadini. Sappiamo benissimo l’inutilità di tali manifestazioni e purtroppo la scarsa visibilità che possono avere a livello globale, tutto viene deciso sui tavoli dei padroni molto prima che avvenga, con dettagli molto precidi e compiti ben stabiliti. I padroni scrivono il copione dei vari Monti di turno che altro non sono che schiavi del potere e viscidi personaggi che hanno venduto l'anima al diavolo. Per non parlare dei sindacati che non fanno altro che riunirsi per non decidere nulla, per far finta all’infinito di essere contro per poi firmare accordi inutili o lesivi per i lavoratori, solo per guadagnare un gettone in più verso la corsa alle poltrone. Se davvero i sindacati avessero a cuore l’Italia smetterebbero di fare inutili chiacchiere e fermerebbero un Paese, che senza consumi imploderebbe su se stesso, altro che default! In due settimane crollerebbe l’intero castello clientelare e becero di politiche contro i diritti dell’uomo e della società civile. La domanda che mi pongo è: perché nonostante tutto noi non ci ribelliamo, non facciamo nulla di nulla, non siamo in grado di essere veramente indipendenti nel pensiero e nell’azione? Possibile che l’Italia sia ormai ridotta a tal punto, da non riconoscere nemmeno una il modo con cui la stanno fregando? Non mi aspetto che un giorno i miei simili blocchino un Paese, tra l’atro come dicevo non avrebbe alcun effetto, basterebbe che ci fosse il potenziale di tutto questo, che realmente qualcuno ancora fosse in grado di formulare un’idea che sia propria e che non sia la solita stronzata detta porta a porta…