14 marzo 2012


Ambassador

Dopo aver per mesi orchestrato le condizioni per muovere una nuova guerra in Medioriente, l’Occidente di prepara a ritirare i propri ambasciatori e diplomatici dalla Siria. In passato è già stato fatto per ragioni cautelative, in periodi e Nazioni che avessero problemi di ordine pubblico o minacce allo stato civile. Il ritiro delle unità diplomatiche è il preludio a qualcosa di scontato e scritto da tempo. La Siria come pochi altri Paesi rimasti in quell’area è una minaccia all’America e ad Israele, se pur in modi e forme diverse rispetto all’Iran. La Siria non ha un potenziale bellico così grande ne la capacità di contrastare una eventuale guerra. Sicuramente dopo le solite inutili risoluzioni dell’Onu si arriverà a una guerra civile pilotata, semplicemente per mettere al capo del Paese una persona che possa amministrare le risorse ed essere un ponte fra gli Stati già colonizzati e l’Occidente. L’obiettivo finale infatti resta il petrolio iraniano e la grande capacità di fondi che quello stato possiede.

Non sta a me prendere le difese di nessuno, ne comprendere le motivazioni di tali pseudo-guerre di liberazione, tanto è evidente lo scopo e i mezzi adottati per raggiungere questo obiettivo. Ne devo difendere le migliaia di manifestazioni di violenza che ogni giorno dimostrano l’allontanamento dell’uomo dalla sua vera identità. Tale violenza e tale intensità di crimini sono la dimostrazione che qualcuno sta governando il mondo per giungere alla distruzione dell’uomo. Ogni popolo è una pedina di questo sistema di morte, a prescindere dal colore e dal credo, chi più chi meno è coinvolto e colpevole. Colpevole della volenza, ma anche dell’indifferenza, dell’ipocrisia e della totale mancanza di Leggi Universali. Vedremo come andrà a finire, ma gli armamenti continuano ad ingrandirsi, le industri belliche ad arricchirsi e prima o poi qualcuno dovrà pur provare le armi che acquista su qualche incivile di turno…